tipo di intervento: concorso di progettazione a due fasi / progetto quarto classificato
superficie: 77.150 mq
anno: prima fase 2021 / seconda fase 2022
luogo: Milano (MI) – Italia
ingredienti: volumi stereometrici, pelle in policarbonato, struttura metallica, travi reticolari, corridoio ecologico, lavoratori e spettatori al centro del progetto
progettisti: Tommaso Rossi Fioravanti, BSTR architects
strutture: AEI progetti
impianti: Rethink Energy
paesaggio: Studio Bellesi-Giuntoli
geologo: Studio Simone Barbieri
Il progetto prevede la realizzazione di un enorme complesso a servizio del Teatro alla Scala che possa ospitare i nuovi laboratori, i magazzini e le sale prova. Gli edifici nascondono al loro interno la loro funzione così come una maschera nasconde il volto dell’attore, o una scenografia ne mostra solo il lato più raffinato; il progetto dei laboratori della Magnifica Fabbrica vuole invertire questa costante per poter dare voce all’aspetto più aspro e nascosto del teatro, portando il backstage al centro della scena. In questo modo è stata prestata particolare attenzione alla concezione volumetrica dell’edificio e alla sua matericità, al suo aspetto e al suo svelare alla città di Milano il suo nascosto cuore pulsante e operoso. Memore della vocazione industriale del territorio in cui sorge, la Magnifica Fabbrica svela, attraverso una pelle leggera che riveste i volumi del progetto, la struttura metallica, una griglia appena visibile ma che in realtà è lo scheletro dell’intero complesso. Questi volumi traslucidi sono così in grado di dialogare con il contesto, integrandosi e, allo stesso tempo, manifestandosi come un “punto di riferimento” nella città. I nuovi volumi contribuiscono anche a spezzare la rigidità della maglia longitudinale industriale, grazie ad una suddivisione in blocchi funzionali conseguentemente sfalsati e variati in altezza. Ciò ha permesso di percepire un intervento volumetrico così imponente più vicino alla scala umana e avere al contempo una maggiore chiarezza funzionale. Il ruolo primario del progetto, però, è giocato dal verde: la volontà di mantenere quanto più terreno possibile a parco, liberando dalla costruzione l’area a nord di via a di Marcinelle ha guidato le scelte progettuali sia del parco che degli edifici. Il nuovo parco diviene un vero e proprio corridoio ecologico grazie a segni morbidi e fluidi che permettono di portare il verde nel Crystal Palace e di integrarsi.