tipo di intervento: concorso di progettazione architettonica e urbana
superficie: circa 50 ettari
anno: 2009
luogo: Trondheim, Norvegia
progettisti: Tommaso Rossi Fioravanti / Elisa Vernazza / Maja von Glinski Demuth
Il progetto prevede due scale di intervento, quella urbana di recupero dell’area intorno al Dora ed il progetto architettonico di un edificio polifunzionale per artisti (laboratori, residenze e spazi espositivi).
Il quartiere di Nyhavna si caratterizza per contraddizioni e conflitti. I vari eventi storici non hanno mai dato un ruolo centrale stabile a questa zona della città e questo si riflette nel tessuto urbano disomogeneo. Siamo infatti di fronte a piccole case basse in legno, desolate infrastrutture industriali e portuali, imponenti vestigia della seconda guerra mondiale, sporadici spazi verdi e attività culturali alternative spontanee.
L’approccio concettuale del nostro progetto è quello di unire queste diverse entità senza annientare la loro identità. Da qui il titolo scelto per il progetto: da contrari a SINONIMI. Poiché l’obiettivo principale di Europan 10 è quello di utilizzare la cultura come motore di cambiamento e rivitalizzazione, sembrava appropriato utilizzare la cultura come elemento unificante. La prima fase del progetto è stata quella di evidenziare le varie attività culturali che si svolgono per lo più in strutture non nate per tale uso. Vi è la necessità di un “marchio”, un’identità che comunichi istantaneamente ciò che sono, hanno e fanno. Un’immagine che li unisca, che crei un linguaggio riconoscibile per le arti.
La nostra proposta è quella di creare un marchio architettonico, schermi composti da diverse reti metalliche che abbracciano i nuclei culturali senza alterarne la struttura. Questo elemento funge da filtro tra interno ed esterno, frammentando la grande dimensione urbana in spazi vivibili a scala umana. Questi spazi sono uniti sotto due gesti che abbracciano l’area circostante. Questi gesti si materializzano in percorsi culturali, che, come la guida fa in un museo, aiutano a organizzare il viaggio di un visitatore attraverso le mostre culturali urbane.
La seconda fase del nostro intervento si focalizza sullo spazio circostante il Dora. Abbiamo affrontato questa zona con un concetto diverso, ma con la stessa filosofia. L’intento del progetto è di equilibrio, contrapporre lo spazio vuoto con lo spazio solido, per migliorare l’impatto visivo ed emotivo.